Cedolare secca: cos’è e come funziona

Che cos’è:

La cedolare secca è un’imposta che va a sostituire quelle dovute sui redditi da locazione (Irpef e addizionali, imposta di registro, imposta di bollo).

Chi può sceglierla:

La cedola secca è riservata solo alle persone fisiche proprietarie di un immobile e titolari di un diritto di godimento (diritto di superficie, enfiteusi, usufrutto, uso, abitazione e servitù prediali).

A quali immobili può essere applicata:

La cedolare secca viene applicata agli immobili adibiti ad uso abitativo accatastati in una delle categorie abitative del gruppo “A”, fatta eccezione per l’ “A10” relativa a uffici e studi privati.

Come si fa:

La cedolare secca viene scelta al momento della registrazione del contratto di locazione mediante l’utilizzo di moduli approvati dall’Agenzia delle Entrate:

– Modello Siria che può essere trasmesso solo in via telematica e previa abilitazione al servizio

– Modello 69 che può essere compilato in forma cartacea da presentarsi in duplice copia all’Agenzia delle Entrate.

La cedolare secca può essere scelta anche dopo la registrazione del contratto di locazione mediante Modello 69 da presentare entro il termine di versamento dell’imposta di registro relativa all’annualità per cui si è scelto la cedolare secca

Che durata ha:

La scelta della cedolare secca permane per tutta la durata del contratto e eventuali proroghe o per il residuo periodo nei casi in cui la scelta della cedolare secca è stata esercitata nel corso della durata del contratto di locazione.

Il proprietario può revocarla in ciascuna annualità successiva a quella in cui è stata scelta la cedolare secca.

Quanto e quando si paga:

– 21% del canone di locazione per i contratti a “canone libero” (4 + 4 anni), contratti di locazione breve (turistica, per studenti universitari, ecc.);

– 15% del canone di locazione per i contratti a “canone concordato” (3 + 2 anni);

– si paga entro il termine previsto per il versamento dell’IRPEF.

Obblighi:

Quando si sceglie la cedolare secca si deve, pena la sua inapplicabilità, avvisare preventivamente l’inquilino mediante lettera raccomandata a.r. (scarica il modello), con contestuale rinuncia a richiedere l’aggiornamento del canone in base all’indice ISTAT.

Se si è in presenza di più inquilini, la raccomandata va spedita a ciascuno di essi.

Per i nuovi contratti va comunicata all’inquilino prima della registrazione del contratto, negli altri casi prima del termine di pagamento dell’imposta di registro (che non sarà più versata).

La comunicazione all’inquilino può essere evitata se viene inserita una clausola con la quale si specifica l’opzione al regime della cedolare secca all’interno del contratto di locazione.

Quando conviene la cedolare secca:

La scelta della cedolare secca conviene quando il proprietario ha altri redditi sottoposti a tassazione IRPEF.  Non conviene quando non si percepiscono altri redditi oltre quello derivante dai canoni o si hanno redditi su cui non si paga l’IRPEF (ad esempio una pensione di basso importo).

Per valutare se aderire alla cedolare secca, vi segnaliamo questa semplice applicazione.

Avvocato Chiara Romeo www.ilnegoziogiuridico.it e Avvocato Cristiana Facco www.trovacontratto.it

Scarica i modelli di contratto di locazione con cedolare secca che ti possono servire:

 

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